Testo di Sara Patarchi
Testo di Sara Patarchi
Il ginocchio è formato dall’articolazione del femore (osso della coscia) e dalla tibia (osso della gamba, a sua volta in rapporto con il perone). Inoltre, nella parte anteriore, per concludere l’articolazione, si trova un piccolo osso di forma irregolare, la rotula.
Il muscolo anteriore della coscia, il quadricipite, è formato da quattro capi, che hanno origini differenti ma, portandosi verso il basso, confluiscono in un unico tendine rotuleo o patellare. Quest’ultimo passa sopra la rotula e si inserisce a livello della tuberosità tibiale (una piccola protuberanza ossea che si trova nella parte superiore e anteriore della tibia).
Il morbo di Osgood-Schlatter sembra appartenere alla classe delle osteocondrosi, ossia un processo di tipo degenerativo a carico delle ossa lunghe, che colpisce in questo caso la tuberosità tibiale. Ne soffrono soprattutto i ragazzi di età compresa fra i 10 e i 15 anni e le ragazze, seppur più raramente, di età compresa fra gli 8 e i 16 anni. Nella maggior parte dei casi, la patologia colpisce ragazzi che praticano molta attività sportiva.
Come accennato, a soffrire di questa patologia sono soprattutto persone di genere maschile. In particolar modo, chi pratica attività come il calcio, il rugby e l’atletica. La causa principale di tale sindrome può essere così sintetizzata:
Quando il muscolo quadricipite si contrae, il tendine rotuleo esercita una trazione, la cui forza si estende alla tuberosità tibiale, dove esso si inserisce. Questo porta la tuberosità ad accrescersi, provocando una protuberanza ossea spesso fastidiosa.
Possono inoltre concorrere cause come:
Per quanto riguarda i sintomi, il morbo di Osgood Schlatter si presenta:
La diagnosi viene eseguita da uno specialista (medico ortopedico), che già ascoltando la storia del paziente relativa all’origine del dolore potrà ipotizzare che si tratti del morbo Osgood Schlatter.
Tuttavia, per escludere qualsiasi altra patologia, può essere consigliata una radiografia laterale del ginocchio. La patologia non è grave e, fortunatamente, ha una risoluzione spontanea alla fine della crescita ossea. In alcuni casi però tale risoluzione avviene dopo anni dall’inizio della sintomatologia. Per questo motivo, si è soliti fare cicli fisioterapici ogni volta che il dolore si acutizza.
Il riposo dall’attività sportiva, in un primo momento, può aiutare a sentire meno dolore, ma non può essere la soluzione definitiva. Infatti, dopo un’iniziale diminuzione del dolore, è molto importante allungare la muscolatura degli arti inferiori, perché i ragazzi che soffrono di tale patologia hanno, nella maggior parte dei casi, una rigidità a livello dei muscoli, sia della parte anteriore che della parte posteriore della gamba. A questo proposito, ad esempio:
Prima di eseguire gli esercizi per il rinforzo dei muscoli, è meglio curare la tecnica e la mobilità articolare. Ad esempio:

Sebbene non sia una patologia grave, è molto fastidiosa soprattutto per chi pratica attività sportiva. È consigliabile una valutazione medica, ridurre il carico di allenamento, ma senza abbandonare l’attività sportiva. La cosa migliore da fare è affidarsi a mani esperte sia nella riabilitazione sia nel recupero fisico.
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