Tendinopatie al tendine d’Achille
La maggior parte delle lesioni al tendine d’Achille son dovute a un sovraccarico funzionale. Ricordiamo che esso è il tendine più voluminoso del corpo umano ed è il tendine comune dei muscoli gastrocnemio e soleo. Questa caratteristica comporta che vi siano in esso fibre provenienti da due muscoli diversi, seguendo un decorso a spirale, con le fibre del soleo mediali rispetto a quelle del gastrocnemio; qui può avvenire dunque, a seconda del soggetto e della predisposizione, uno sfregamento tra fibre muscolari provocando uno stato infiammatorio (peritendiniti e tendinosi). Le tendinopatie son classificate in: peritendiniti, tendinosi, tendinopatie inserzionali, rotture sottocutanee.
Il sintomo principale di queste patologie è il dolore, localizzato solitamente a 5-6 cm dal calcagno.
Una radiografia potrà permetterci di verificare la presenza o meno di calcificazioni, ma per avere una diagnosi esatta è consigliata una RMN o un’ecografia.
Alluce valgo
L’alluce valgo è uno tra i più frequenti paramorfismi a carico del primo dito del piede. Esso si presenta come lo spostamento dell’alluce verso l’interno, causato da un allontanamento del primo metatarso dal secondo, formando un angolo con la concavità rivolta verso le altre dita. Spesso è accompagnato da una tumefazione, chiamata comunemente “cipolla”. Il sintomo più frequente è il dolore, con frequente arrossamento della zona tumefatta.
Alluce rigido
L’alluce rigido è una patologia a carico del primo dito del piede che porta a un’incapacità funzionale nella flesso-estensione di esso. Può essere dovuto a uno o più traumi-microtraumi, oppure all’insorgenza di una forma di artrosi con la degenerazione delle cartilagini articolari. I sintomi sono rappresentati dalla rigidità dell’alluce, accompagnato da dolore più o meno acuto. Se la patologia progredisce porta a un aggravamento del quadro clinico, causando situazioni invalidanti e persino proibitive per la normale deambulazione.
Fascite plantare
La fascia plantare è una struttura fibrosa presente sulla pianta del piede, che trova inserzioni sul calcagno e sulle articolazioni metatarso-falangee. Le fasciti plantari sono lesioni causate da un sovraccarico funzionale, con l’insorgenza di dolore soprattutto durante l’attività fisica. Il dolore per l’appunto è il sintomo principale della lesione, localizzato a livello del calcagno. Esami radiografici possono mettere in evidenza eventuali calcificazioni a livello dell’inserzione calcaneare, ma non esiste un preciso mezzo di imaging per verificare lo status della patologia.
Piede piatto/cavo
Il piede piatto è una patologia a carico della volta plantare, che vede una riduzione più o meno accentuala dell’arco plantare, provocante un aumento della superficie d’appoggio. Esso può essere di natura congenita (detto anche piede piatto del bambino) o acquisita (piede piatto dell’adulto). Il piede cavo è l’esatto contrario del precedente paramorfismo, e ha come caratteristica l’accentuazione della curva dell’arco plantare, con conseguente riduzione della superficie d’appoggio. Spesso le patologie sono asintomatiche, e quindi sottovalutate. Nella maggior parte dei casi infatti viene applicato un trattamento soltanto dopo l’insorgenza di eventuale dolore o di difetti evidenti di postura. È però sconsigliato attendere la manifestazione di eventuali fastidi o dolori per agire, in quanto l’appoggio dei piedi è fondamentale per il corretto scarico del peso onde prevenire patologie a carico del rachide. Utile quindi provvedere anzitempo ad effettuare delle indagini (esame baropodometrico) e prendere le eventuali precauzioni.
Fratture da stress
Le fratture da stress, conosciute anche sotto il nome di fratture da marcia/fatica, si verificano a seguito di sollecitazioni ripetute e cicliche sostenute nell’arco di tempo. Proprio per questo sono maggiormente soggetti a questo tipo di infortunio gli arti inferiori, che ricevono sollecitazioni di tipo compressivo. A volte le cause possono anche essere riconducibili ad una muscolatura ipertrofica che causa un lento e progressivo cedimento osseo. Per quanto riguarda il piede, le zone maggiormente colpite da queste fratture sono l’astragalo, i metatarsi e i sesamoidi dell’alluce.
Il sintomo più caratteristico è il dolore che insorge gradualmente, con attenuazioni quando si è in stato di riposo. Più raramente il dolore insorge improvvisamente e bruscamente e ciò è sintomo di gravità della lesione. Una radiografia può accertare la presenza o meno della patologia.